La Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni esprime soddisfazione per l'ovvio accoglimento del ricorso per incostituzionalità della legge regionale lombarda sui luoghi di culto.
La Corte Costituzionale ha infatti affermato il 23 febbraio 2016 che la cd legge anti-moschee viola il principio della libertà di culto sancito dalla Costituzione.
La Consulta Milanese, insieme a diverse realtà religiose ed all'ANCI, si era immediatamente attivata, più di un anno fa, con la richiesta di audizione presso la commissione regionale, cui aveva partecipato la Coordinatrice insieme al Prof. Alberto Fossati, docente di Diritto Pubblico all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Osteggiata da più parti ma voluta fortemente dal presidente Maroni, in funzione anti-Pisapia, la legge nr. 3 del 2015 era stata subito impugnata da ASGI (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione) e APN (Avvocati per Niente) attraverso un'istanza congiunta al Governo. Diverse ed importanti realtà cattoliche, musulmane, evangeliche e induiste, insieme alla Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni avevano aderito all'appello.
Finalizzato il ricorso da parte Governo, fu definito da Maroni una delle "balle della solita sinistra intollerante e cialtrona".
Ora, dopo la decisione della Corte Costituzionale che emette una sentenza scontata, ci chiediamo a chi vada indirizzata l'accusa di cialtroneria. Forse a chi ha costretto avvocati e funzionari dello Stato pagati dai contribuenti a lavorare su un ricorso avverso una legge inutile e strumentale?